Il Fap e il Dpf …Cosa sono e a cosa servono…Soluzione o problema ?
Il Fap, ovvero Filtro Anti Particolato, è un ingegnoso strumento che garantisce, principalmente al motore Diesel, una buona efficienza del motore stesso.
Non tutti sanno com’è fatto veramente un filtro antiparticolato. C’è chi lo identifica in un catalizzatore, c’è chi con le mani inizia a fare forme tipo proboscide di elefante nella spiegazione come un celebre film di Fantozzi, c’è chi sembra che l’abbia proprio inventato lui visto che ha una connessione internet e quindi ormai esperto in “Fappologia”. C’è chi ne parla bene , c’è chi ne parla male. Eccolo…..
Il Fap esiste davvero. Tutto è nato negli anni 2000, quando i diesel erano ormai delle stufe viventi che potevano circolare nelle strade, libere di fare fumo all’impazzata ed inquinare che era una bellezza. Ah scusate! Il Fap ha anche un fratello… Si chiama DPF. Che differenza c’è? Ve lo spiego subito… Il FAP è un acronimo che deriva dal francese filtre à particules ed è nato come avete immaginato in Francia dove i colossi Citroen e Peugeot, dopo anni di studi e, volenterosi nel scoprire una soluzione che potesse migliorare l’efficienza dei loro diesel, fecero il botto. Si perchè tutte le altre case madri seguirono la stessa strada dei Francesi.
Il DPF, invece, acronimo inglese questa volta, ovvero Diesel Particulate Filter, ha più o meno la stessa funzione di suo fratello Fap, ma lui non necessita dell’aggiunta di additivi.
La differenza sostanziale che abbiamo tra i due “fratellini”, cioè FAP e DPF è questa sostanzialmente… Il Fap necessita di un additivo che si miscela con il gasolio per facilitare la raccolta e la successiva espulsione dallo scarico del particolato.
Il DPF, al contrario non ha bisogno di nulla, gestisce tutto da solo, perchè composto da micro canalizzazioni, una marea di piccolissimi forellini che sono capaci di intrappolare il malefico PM10.
Che cos’è il PM10? Non è altro che il fumo che esce dallo scarico, sono le fantomatiche polveri sottili, quelle di cui tutti parlano, ormai da anni. E’ la forma ad oggi piu’ inquinante sul pianeta. Questo particolato, o meglio il PM10, è così piccolo, ma così piccolo che si mischia agevolmente nell’aria, generando notevoli problemi sia alla natura che a noi. Il problema principale di questa invenzione, parlo del Fap, è che, se prima gli scarichi erano a prima vista neri, pesanti, e ad occhio lo potevi proprio vedere il fumo mischiato ad una sorta di nuvola nera al suo interno, come se arrivasse uno dei temporali più serveri e quasi lo potevi toccare, oggi con il filtro antiparticolato invece è quasi invisibile. Voi direte, che bello! Ma io vi dico che è bello a metà. Cioè, se mentre prima dell’avvento del Fap o Dpf, il particolato era grossolano, brutto da vedere… L’essere vivente non riusciva a respirarlo perchè il naso, insieme ai peli chiamati vibrisse, faceva il lavoro di trattenere il più possibile il fumo vero e proprio e i nostri polmoni avevano una protezione ulteriore e venivano attaccati il meno possibile. Adesso? Il particolato è così fine che si respira che è una bellezza. Proprio così. Queste nano particelle sono tremende.
Gli ingegneri di certo non si fermeranno a studiare cosa potrebbe ancora migliorare le emissioni delle nostre auto, ma di certo il blocco della produzione dei Diesel nella maggior parte dei costruttori, sarà un nuovo stimolo per tutti a trovare soluzioni alternative e sempre più ecologiche.
In bocca al lupo!
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