La Toyota sperimenta i SiC per le ibride del futuro

La Toyota sperimenta i SiC per le ibride del futuro

La casa giapponese ha avviato le prove su strada di una nuova tecnologia che consentirebbe di ridurre del 10% i consumi di ibride, elettriche e fuel cell.
La Toyota sperimenta i SiC per le ibride del futuro
IL CARBURO DI SILICIO – In futuro le auto ibride saranno ancora più efficienti consentendo di ridurre ulteriormente consumi ed emissioni di CO2. La conferma arriva dalla Toyota, che ha avviato la sperimentazione di una nuova tecnologia che promette di rendere i sistemi elettrici dei veicoli a batterie meno “energivori”. Si tratta dei nuovi semiconduttori di potenza al silicon carbide (SiC, carburo di silicio), un materiale composto da silicio e carbonio, che saranno applicati alle unità di controllo di potenza che gestiscono l’elettricità dei modelli ibridi in tutte le fasi di funzionamento, dalla ricarica, all’alimentazione dei motori fino a recupero di energia in fase di decelerazione e frenata.
RIDURRE LA DISPERSIONE – La nuova tecnologia, sviluppata in collaborazione con la Denso, è pensata per ridurre la dispersione di corrente dissipata sotto forma di calore degli attuali semiconduttori al silicio che, secondo i tecnici giapponesi, contribuiscono al 20% del totale delle perdite elettriche di un ibrida. Con il carburo di silicio, invece, il flusso elettrico dovrebbe trovare meno resistenza abbassando, di fatto, la corrente necessaria per fare funzionare l’intero sistema. Dai primi test in laboratorio effettuati a partire dal 2007, l’impiego dei SiC consentirebbe di limitare la dispersione del 90% rispetto al silicio consentendo due vantaggi: la possibilità di ridurre dell’80% le dimensioni dell’unità di controllo di potenza e di tagliare i consumi, e di conseguenza il rilascio di gas serra, del 10% circa. Un calo che, se confermato, abbasserebbe la “sete” di carburante dell’attuale Prius da 3,9 a 3,5 l/100 km.
NON SOLO IBRIDE – Per verificare l’effettiva efficacia della nuova tecnologia la Toyota ha installato su una Camry ibrida (nelle foto) dispositivi dotati dei nuovi semiconduttori e avviato una serie di test drive in Giappone che avranno la durata di un anno. Se nel 2016 i rilevamenti delle prove effettuate confermeranno le aspettative di risparmio dei tecnici, i SiC potrebbero debuttare in tempi brevi nella produzione di serie. Non solo. Il semiconduttore di potenza al carburo di silicio potrebbe rilevarsi utile pure per incrementare per l’efficienza delle vetture elettriche e a celle a combustibile. Non a caso accanto alla Camry ibrida, la sperimentazione su strada avviene anche con un autobus fuel cell equipaggiato con medesima tecnologia.

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